Agglomerato al quarzo L’agglomerato è un materiale composito cinque volte più resistente del granito, è formato dal quarzo, uno dei materiali più duri al mondo, e conserva tutte le caratteristiche fisico meccaniche della roccia madre da cui deriva. Allo stesso tempo offre ulteriori insuperabili prestazioni che sono il suo valore aggiunto. E’disponibile in decine di colori diversi ed è tra i materiali più versatili e resistenti. Il piano cucina e bagno in agglomerato resiste ai graffi e alle macchie: inchiostro, olio, aceto, caffè, vino, succo di limone, coltelli e altri piccoli incidenti domestici difficilmente intaccheranno la sua superficie. E’ facile da pulire, non assorbe di norma liquidi, odori e nemmeno i grassi più comuni per uso alimentare. L’agglomerato al quarzo ha superato i severi test dell’Ente Statunitense “NSF” che ha testato l’idoneità del piano alla collocazione nelle aree di preparazione degli alimenti. E’ inoltre, l’unico materiale con una garanzia scritta di dieci anni. La combinazione di funzionalità e stile, unita alle superiori caratteristiche tecniche, fanno dell’agglomerato un prodotto ideale per la casa dove grazie all’ampia disponibilità di colori è possibile personalizzare con eleganza ogni ambiente. Tra i marchi più conosciuti troviamo Okite, Cosentino con il marchio Silestone e Santa Margherita.
Anta L’anta è l’elemento più importante nella costruzione e nell’estetica di un mobile, perchè è la parte più in vista e perchè è apribile grazie a diversi tipi di cerniere e meccanismi. E’ quella che più di ogni altro componente determina lo stile e il livello qualitativo ed economico del mobile. I meccanismi di apertura la differenziano in anta battente, scorrevole, a libro, a pacchetto, a vela, a ribalta o vasistas. E’ costruita con vari materiali: massello, listellare, multistrato, truciolare, melaminico, medium density (MDF), ferro, resina, kerlite, corian, mentre la sua finitura esterna può essere di diversi tipi, si va dall’aspetto naturale del legno, arricchito con lucidature e verniciature di intensità e tonalità variabili, che vengono applicate direttamente sul legno se in massello, oppure su una sottile lastra di rivestimento, detta impiallacciatura, fino alla infinita gamma di rivestimenti laminati, melaminici e polimerici, oltre che all’ancora più vasta gamma di laccature ottenibili anche a campione. L’anta può essere liscia, a telaio, squadrata e uniformemente rifinita da tutti i lati, oppure può essere sagomata in modi e finiture differenti. E’ frequente a seconda delle mode del momento, l’abbinamento di materiali diversi sulla stessa anta, per esempio anta massellata con bordo in ABS, oppure con profili in alluminio o acciaio con pannello centrale in legno o in vetro
Battente Tipo di anta, la più diffusa, l’apertura è garantita da un sistema a cerniere che unisce il fianco della strattura con l’anta stessa, almeno 2 per pensili fino ad h 72 cm, da 3 a 8, a seconda del peso e delle misure, per gli altri tipi di ante ad esempio quelle per l’armadio. Le cerniere sono poste in verticale in modo da permettere l’apertura dell’anta da 90 fino a 180 gradi, in qualche caso anche oltre. Le diciture destra e sinistra si intendono sempre riferite al senso di apertura dell’alta per l’osservatore che si pone di fronte al mobile.
Blumotion Sistema di ammortizzamento della chiusura dei cassetti, cestoni o estraibili che guida completamente l’elemento in movimento quando si avvicina alla struttura del mobile richiamandolo e, contemporaneamente, limitandone la velocità, al fine di assicurare una chiusura completa ma morbida. E’ un’evoluzione dei precedenti sistemi che garantivano il richiamo grazie alla pendenza dell’ultimo tratto delle guide metalliche ma non la morbidezza di chiusura del cassetto che spesso rimbalzava dopo aver urtato la struttura del mobile. Oggi in commercio la blom azienda leader nella produzione propone 2 tipologie di sponde: Intivo e Antaro
Bussolotto Elemento base della componibilità dei mobili costituito da 2 fianchi, un basamento, un cappello, uno schienale e un’anta. Al posto dell’anta possono esserci altri elementi come cassetti o cassettoni. Il bussolotto che non ha frontali è detto a giorno.
Cerniera E’ quel meccanismo, quasi sempre in acciaio, molto più raramente costituito da parti in legno o altri materiali, la cui funzione è permettere l’apertura dell’anta o di un piano superiore, permettendogli di ruotare intorno ad un asse posto ad un lato del fianco. Esistono cerniere di svariati tipi ma le più diffuse permettono l’apertura ad almeno 90 gradi e, tramite più viti, permettono, oltre che il fissaggio al mobile, la regolazione dell’altezza, distanza e inclinazione dell’anta rispetto al mobile stesso. Solitamente sono anche dotate di meccanismi a molla che richiamano l’anta verso il mobile o verso l’esterno secondo se la stiamo chiudendo o aprendo.
Cestone Elemento estraibile normalmente di altezza superiore a quella del cassetto e costituito da guide metalliche, un piano rigido inferiore e sponde laterali parzialmente aperte o grigliate. Spesso nelle modularità delle cucine è alto il doppio del cassetto al fine di allinearsi nella componibiilità.
Compensato Materiale molto resistente costituito da 3 o 4 fogli in legno incollati e pressati tra loro in modo da presentarsi con le fibre perpendicolari e quindi incrociate uno all’altro. Strutturalmente è quindi simile al multistrato ma, essendo più leggero, sottile e flessibile, viene solitamente utilizzato per gli schienali o per altri particolari dove non occorre una rigidità eccessiva.
Corian Il Corian è un materiale inventato e prodotto dalla Du Pont dal 1967. L’importanza del Corian sta nel fatto che ha rivoluzionato il settore industriale della produzione dei piani cucina e piani bagno, rappresentando il primo prodotto con gli stessi pregi dei piani in pietra senza i tipici difetti dei piani in truciolare o materiale sintetico o semisintetico e con il vantaggio della possibilità di essere prodotto in qualsiasi forma ed essere lavorabile al tornio come il legno. Si tratta di un materiale composito formato da 2/3 di idroissido di alluminio e 1/3 di resina acrilica con aggiunta eventuale di pigmenti colorati.
Il Corian è resistente alla luce diretta del sole e il suo colore si mantiene sostanzialmente immutato nel tempo. Resiste bene alle normali sollecitazioni. È resistente al calore (se a diretto contatto, solo per pochi istanti). È un materiale traslucente ovvero una parte della luce attraversa il materiale.
Viene impiegato per i piani di lavoro nella cucine, banconi professionali nella ristorazione, e ha trovato posto anche in bagno, vengono infatti prodotti piatti doccia e vasche.
Estraibile Componente di un mobile costituito da un frontale che, invece di essere incernierato come un’anta, viene fissato a un meccanismo in filo metallo che permette appunto l’estrazione di uno o più ripiani o cestelli dal mobile, al fine di migliorarne l’accessibilità, che va però a discapito della capacità totale a causa dell’ingombro dei meccanismi stessi.
Faesite È un pannello ad alta densità, fabbricato con fibre umide fissate a gran pressione e temperatura. La resina naturale delle fibre le cementa insieme. La faesite viene anche chiamata “masonite”, un nome commerciale che, nell’uso comune in Italia, è passato ad indicare generalmente questo tipo di pannelli di fibra, in inglese denominati “hardboards”. E’ utilizzata in alternativa al compensato in alcune parti dei mobili come schienali o altri componennti leggeri come griglie e listelli.
Formaldeide Prodotto chimico presente in resine e colle utilizzate per la produzione di mobili. Tende a liberarsi nel tempo e solo in concentrazioni elevate può essere dannoso alla salute, le concentrazioni normalmente presenti negli ambienti, all’inizio fastidiose, non vengono ritenute pericolose. Esistono già da tempo comunque nuovi prodotti alternativi che riducono o eliminano l’emissione di formaldeide, attualmente è predominante la produzione di resine e collanti più ecologiche, a base d’acqua. Esistono comunque normative nazionali e internazionali in merito alle quantità massime di formaldeide e ai procedimenti industriali che ne limitano l’emissione.
Granito Materiale di origine minerale utilizzato in arredamento soprattutto per la produzione di piani di lavoro per cucine e mobili per bagno, viene marginalmente impiegato anche in altri ambienti. Tra i materiali minerali di origine naturale utilizzati in arredamento, è tra i più resistenti all’usura e agli agenti atmosferici, a differenza dei marmi che provengono da rocce sedimentarie, calcaree e metamorfiche che sono caratterizzate da una resistenza inferiore a tutti gli agenti esterni e anche all’assorbimento delle macchie. I graniti si distinguono per il loro aspetto granulare e sono caratterizzati da un elevato contenuto di quarzo e silicio.
Impiallacciatura Strato sottile di finitura in legno che viene applicato su pannelli in truciolare, listellare, multistrati o tamburato. Si tratta normalmente di un’essenza più pregiata del supporto su cui viene applicata e i componenti vengono così realizzati sia per contenerne il costo, sia per ottenere pannelli esteticamente pregiati ma anche resistenti e stabili dimensionalmente.
Laccatura classica A volte il mobile classico può essere rifinito con laccature uguali a quelle utilizzate per il mobile moderno, sia opache che lucide, ma più spesso il mobile classico viene caratterizzato da laccature particolari, tra cui quella a poro aperto, che cioè lascia intravedere e sentire al tatto la venatura del legno sottostante, e quella cosiddetta classica o “veneziana”, caratterizzata da più stratificazioni di vernici di colore a volte leggermente, a volte più marcatamente diverso, applicate anche a pennello o comunque con un’effetto di striatura e di chiaro-scuro che ne caratterizza l’immagine.
Laccatura anticata Su alcuni mobili che, anche se nuovi, tentano di simulare il pezzo antico o vecchio-stile, viene ottenuto un particolare effetto combinando la scelta di colori, di zone di chiaro-scuro, finte tarlature, finti segni di usura, ecc. al fine di ottenere un’immagine particolarmente vissuta del mobile che a volte si avvicina molto a quella del vero antiquariato.
Laccatura moderna E’ la rifinitura che si applica più frequentemente sul medium density ma spesso anche su certi legni massicci, impiallacciature particolari o anche su melaminici o altri supporti. E’ costituita da una verniciatura a spruzzo con prodotti appositi e in diverse stratificazioni (fondo, colore, rifinitura) a seconda dell’effetto che si vuole ottenere e si distingue in: laccatura opaca che è la più semplice e meno costosa, oltre che quella normalmente con minor spessore della verniciatura ma è molto morbida e gradevole al tatto, avvicinandosi più delle altre all’effetto di contatto del legno naturale, laccatura goffrata che si ottiene con vernici speciali addizionate di polveri minerali, solitamente al quarzo, che danno una finitura più o meno ruvida a seconda del tipo di polveri aggiunte e del loro spessore e densità, mirata ad ottenere un effetto antigraffio oltre che ad un particolare effetto estetico, tra le laccature la goffrata è la più resistente agli urti e all’usura; laccatura lucida diretta: si ottiene semplicemente applicando le apposite stratificazioni di vernice come per la laccatura opaca ma, per il tipo di prodotto applicato, il risultato è una finitura lucida che non richiede ulteriori trattamenti di rifinitura ma che non ha la stessa regolarità di superficie della laccatura lucida spazzolata; la laccatura lucida spazzolata è la più pregiata delle laccature, richiede, oltre che l’applicazione delle stratificazioni di prodotti, anche una successiva operazione di “spazzolatura” con dei tamponi lucidanti che ha lo scopo di ottenere la massima regolarità della superficie, solitamente ottenuta effettuando detta spazzolatura sull’ultimo strato costituito da vernice a base poliestere molto resistente.
Lamellare Materiale costituito da una serie di lamelle in legno massiccio incastrate, incollate e stratificate fra di loro a formare un pannello particolarmente robusto che viene valorizzato esteticamente tramite verniciatura trasparente che lascia ben vedere venature, contrasti e incastri del legno. Solitamente utilizzato per piani di lavoro o penisole, è più frequentemente costruito in faggio, a volte anche in noce nazionale o ciliegio, molto più raramente in altri legni.
Laminato Tipo di finitura caratterizzata dal rivestimento del pannello con un foglio di materiale plastico, con spessori che variano da pochi decimi di mm, fino al millimetro a spessori superiori nel caso dei pannelli in laminato pieno. A seconda della composizione chimica del foglio di rivestimento e del supporto su cui viene applicato, si ottengono componenti con caratteristiche molto diverse: si parte dal semplice truciolare nobilitato fino al polimerico e ai laminati più spessorati, fino ad arrivare ai laminati ad alta pressione (HPL, LPR a seconda dei produttori) che sono tra i materiali più resistenti all’umidità, al calore e all’usura e che vengono usati per la realizzazione di piani di lavoro e di tutte quelle parti più soggette a sollecitazione. Il pannello rivestito in laminato sui due lati può poi essere bordato con lo stesso materiale oppure con materiale più adatto a rendere gli spigoli più resistenti agli urti come l’ABS, oppure con la massellatura in legno o il bordo in acciaio inox o in alluminio.
Libro (anta a) Tipo di anta costituita da 2 ante battenti incernierate fra di loro e fissate da un lato a cerniere tradizionali, dall’altro sospese o appoggiate tramite gli opportuni meccanismi a rotaie scorrevoli. Rispetto alla battente è meno ingombrant in apertura, rispetto alla scorrevole hanno il vantaggio di dare accesso alla quasi totalità del vano in quanto si raccolgono dal lato con le cerniere senza sovrapposizioni.
Listellare Materiale costituito da una serie di listelli in legno massello accostati e incollati uno all’altro e pressati poi tra 2 pannelli sottili esterni sempre in materiale ligneo, il tutto unito a formare un pannello molto resistente e stabile dimensionalmente pur mantenendo una certa leggerezza. Trova impiego per ante e piani di lavoro ma è più usato, per la sua stabilità, per le strutture, soprattutto delle scocche degli elementi per cucina, in alternativa al più usato truciolare, più pesante e più sensibile all’umidità.
Lucidatura E’ la finitura utilizzata sui legni massicci e sulle impiallacciature, che lascia vedere la venatura e il colore del legno, che a volte viene valorizzata con delle tinte che possono essere chiare, medie o scure, oltre che di tonalità tra le più disparate, a seconda dell’effetto che si vuole ottenere in base allo stile del mobile. E’ denominta lucidatura in quanto, nella sua concezione più tradizionale, si ottiene con la spalmatura di cera d’api o altri prodotti similari, mentre in realtà oggigiorno è quasi sempre ottenuta con l’applicazione a spruzzo di vernici trasparenti o semi-trasparenti sia lucide che opache.